Si tratta del più antico fra i due fortilizi di Attimis. Il primo documento relativo al castello risale al XII secolo. Nel 1106, Bertoldus Episcopus, proprietario del castello e figlio del principe bavarese Purcardo di Moosburg, dona alla nipote Matilde e a suo marito Corrado il castello con tutto ciò che gli apparteneva. E' indubbia, quindi, l'origine tedesca e l'importanza della famiglia degli Attems che usufruisce dapprima delle concessioni imperiali, in seguito di quelle patriarcali. Il figlio di Corrado e Matilde, Voldorico, ricopre la carica di marchese di Toscana. Nel 1170 egli, insieme alla moglie, dona alla chiesa di Aquileia "in remissione dei loro peccati" il castello e la villa di Attimis, il castello di Partistagno e molti altri beni. Il castello superiore è stato messo in luce, e parzialmente ricostruito, intorno alla metà degli anni '70. E' interessante rilevare la forma planimetrica pentagonale del mastio che, come quello del castello della Motta, presenta l'angolo acuto orientato verso il fossato. Non è facile, senza un'analisi puntale delle murature, discriminare le strutture ricostruite negli anni '70 da quelle originale le quali, al loro volta, sono il risultato di secolari trasformazioni dell'assetto originario dell'insediamento. Infatti le recenti indagini, realizzate dai Civici Musei di Udine, hanno verificato la presenza di più antichi resti murari che nulla hanno a che fare con l'odierno assetto del castello. I numerosi reperti sono attualmente conservati a Udine, ma si attende la restituzione per poterli presentare al museo di Attimis. Qui è esposto il materiale rinvenuto in occasione degli scavi degli anni '70 e donato dalla co. Victor Attems-Gilleis, fra cui si distingue un'olla di ceramica ingobbiata, graffita e dipinta con decorazione costituita da una stella o rosa dei venti che forma quattro campiture riempite da motivi fitomorfi (XV sec.).
- Datazione: citato per la prima volta in una donazione del 1106
- Visitabile: SI
- Restauro: restaurato nella metà degli anni '70
- Stato della struttura: ruderi
- Accessibilità: raggiungibile a piedi
- Campagne di scavo: anni '70 (marchese Maria Vittoria Pallavicino Attems), 1998-in corso (Civici Musei di Udine)
- Cose notevoli: fornetto da pane in ceramica grezza (ricomposto), Museo di Attimis. Frammento di cervelliera (parte di elmo) conservata presso i civici Musei di Udine assieme a tutti i reperti degli scavi più recenti che sono ancora in fase di studio.